Posizionamento Multilingua, seconda parte: Contenuti, traduzioni e localizzazioni
Spesso siamo portati a pensare che italiani, tedeschi, francesi e spagnoli pensino allo stesso modo, motivo per cui la prassi consolidata è quella di tradurre semplicemente il contenuto scritto in lingua madre e tenerlo buono per tutte le altre lingue o, ancora peggio, tradurre il tutto tramite sistemi automatici tipo babelfish o google translate, con evidenti problemi di ortografia e grammatica.
Il mio consiglio è quello di non tradurre ma realizzare contenuti appositi per ogni paese, partendo comunque dal contenuto originario ma adattandolo mercato per mercato, in modo non solo da tradurre in maniera corretta frasi e parole (spesso ci si dimentica che i cosi detti "modi di dire" non sono universali e variano da paese a paese) ma soprattutto adattando il contenuto al modo di pensare o alle esigenze dei diversi bacini di utenza internazionale.
La questione appare evidente nel settore turistico; albergatori e promotori turistici sanno bene qual'è la differenza di target ed esigenze degli italiani rispetto per esempio a tedesci o americani.
Prima di realizzare un contenuto per un mercato straniero, sarebbe opportuno fare una analisi iniziale sui nostri stessi concorrenti, magari visualizzando quelli originari del mercato in cui vogliamo promuoverci al fine di valutare le logiche e la dinamica di realizzazione dei contenuti. (Sapevate per esempio che se volete promuovere un blog commerciale in Germania, dovete predisporre la pagina Impressum cosi come in Italia c'è l'obbligo di esporre la partita iva in homepage?).
Allo stesso modo appare utile quando dobbiamo scegliere le parole chiave più adatte per la promozione. In questo caso la semplice traduzione non basta, soprattutto se lavoriamo in un settore molto tecnico o molto variegato come quello turistico.
Analizzando testi e dati dai vari keywords tools, possiamo farci un'idea abbastanza precisa delle keyword realmente utilizzate nei diversi mercati, modificando cosi a seconda delle necessità le parole chiave da utilizzare per la promozione.
Ricordo una volta durante la promozione di un Hotel di Jesolo in lingua tedesca, l'enorme facilità che avevo incontrato nel promuoverlo, salvo poi capire che in realtà era stato molto semplice per il fatto di aver utilizzato keyword che erano poco utilizzate e quindi prive di reale concorrenza, se non giusto 2-3 aziende italiane che avevano applicato il mio stesso ragionamento.
In questa occasione avevo dato per scontato le keyword fornitemi dal cliente senza verificare i reali dati di traffico delle singole parole chiave, cosa che mi avrebbe risparmiato di dover rifare il lavoro di promozione e soprattutto evitato di perdere 1-2 mesi per ottenere il traffico desiderato.
Diventa quindi importante, forse più per convertire che per promuovere, adottare dei contenuti ad hoc per ogni mercato di riferimento tralasciando interamente qualunque contenuto tradotto in maniera automatica (che oltre a problemi di comprensione linguistica, darebbe scarsa immagine di serietà della vs azienda).
Altre Parti
- Parte 1: Cookie e Sessioni per determinare il contenuto
- Parte 2: Contenuti, traduzioni e localizzazioni
- Parte 3: Occhio alle estensioni e al dominio utilizzato
- Parte 4: Server e IP
- Parte 5: Ottimizzazioni On page e Meta language
- Parte 6: Menù e Link Interni
- Parte 7: Link Esterni e Google Maps
Mi occupo di SEO e Lead Generation. Sono appassionato di tecnologia e innovazione e fondatore di alcune importanti testate hi-tech. Attualmente CoFounder e Seo Manager presso Omniaweb, Cofoudner Tag Padova, Hostplace.