Mi capita spesso che qualche amico, sentendo parlare di Tag, Startup o altro, mi chieda come si fa a trovare una buona idea per fare una startup.
 
 
Quello che cerco di spiegare alle persone, partendo dalla mia visione ovviamente, è che esistono 3 tipologie di idee:
 
1) L'idea presa in prestito da altri settori
 
Sono idee o principi già applicati da qualche parte ma che vengono reinventai all'occorrenza. Si fa innovazione in un certo ambito semplicemente copiando le idee o i concetti visti in altri settori.
 
2) L'idea migliorativa
 
Sono le idee più comuni e alla base della stragrande maggioranza delle startup attuali: una applicazione facebook, per iPhone o Android che aggiunge una funzione extra o che migliora semplicemente una funzione già esistente. Questo genere di idee generalmente vivono in simbiosi con altre piattaforme di successo. Pensiamo per esempio a Instagram tra i casi di successo.
 
3) L'idea risolutiva
 
Sono le idee che risolvono i problemi quotidiani. Queste sono secondo me le idee vincenti, perchè creano vera innovazione e generano un valore vero, non solo virtuale. Risparmiare soldi, tempo o altro è un valore concreto. Fare foto più belle, è un valore relativo.
 
Trovare le risposte
 
Tutti e 3 i punti hanno una cosa in comune: trovare una risposta ad un bisogno.
Quando la tua idea diventa risposta ad un problema, allora diventa un presupposto per creare una startup.
 
Per trovare le risposte, l'unica cosa da fare è analizzare i problemi e cercare in qualche modo di mettere insieme i pezzi e comporre il puzzle. Alcuni problemi sono frivoli, altri nutrono semplicemente l'ego, altri ancora sono problemi tristemente noti.
 
Ecco una piccola lista di problemi quotidiani che cercano risposte.
 
Ci sono circa 1 milione di immobili sfitti. 
Come posso impiegare tutti questi immobili sfitti creando nuovo valore?
 
Migliaia di persone non riescono a comprare casa; altrettante migliaia non riescono a venderla. 
Come posso trovare la soluzione per venire incontro ad entrambe le esigenze?
 
Ci sono migliaia di negozi chiusi, in vendita o in affitto cosi come capannoni e depositi.
Come posso sfruttarli in un nuovo processo produttivo?
 
Ci sono oltre 3 milioni di disoccupari, 2.8 milioni di precari e 4 milioni di part time obbligati.
Come posso renderli produttivi?
 
Ci sono migliaia di micro, piccole e medie imprese in difficoltà.
Come posso dare loro nuove idee o nuova linfa?
 
Ci sono tanti giovani e meno giovani che vorrebbero fare impresa ma non hanno soldi mentre
ci sono tante persone che hanno soldi ma non sanno dove investire.
Come posso far incontrare queste due tipologie?
 
Ci sono tanti hotel con scarso tasso di occupazione, e tante persone che una vacanza non possono permettersela. 
Come trovo il modo di riempire gli hotel, farli guadagnare e consentire alle persone di andare in vacanza con meno soldi ?
 
Ci sono milioni di auto che ogni giorno viaggiano con una sola persona.
Come trovo il modo di organizzare al meglio i flussi di traffico?
 
Migliaia di camion ogni giorno viaggiano a mezzo carico, mentre le tariffe di trasporto crescono di continuo.
Come posso rivendere i vuoti di carico ?
 
Questa è una piccola lista buttata li in 2 minuti, ma dalla quale potrebbero nascere soluzioni innovativi e startup pronte a decollare.
 
Dare risposta a uno di quei problemi elencati, cosi come il semplice matchmaking potrebbero creare i presupposti per un nuovo brillante business.
 
Ma spesso, conviene concentrarsi su problemi più piccoli e più facilmente risolvibili in tempi rapidi.
 
Concentriamo su un solo punto e analiziamo i punti di rottura presenti.
 
Nel Nordest ci sono migliaia di micro imprese, imprese artigiane o piccole imprese.
 
Migliaia di aziende che condividono gli stessi problemi:
- mancanza di tempo per fare il proprio lavoro
- troppa burocrazia e difficoltà a tenere il passo
- necessità di tagliare i costi inutili
- necessità di maggior liquidità
- difficoltà nel poter fare ricerca e sviluppo
- aziende troppo piccole per fare qualcosa ma troppo grandi per fare qualcos'altro.
 
Se facessimo un'analisi puntuale dei piccoli problemi, troveremmo sicuramente tante idee da proporre per risolvere tanti piccoli problemi, per esempio:
 
- Fusione di impresa: molte microimprese potrebbero unirsi per creare imprese più grandi con il vantaggio di potersi per esempio permettere una segretaria che sbriga la burocrazia, lasciando cosi agli imprenditori il tempo per fare il loro vero lavoro.
Potrebbero avere una sede unica, risparmiando cosi sui costi di affitto e di utenze, un solo piano di marketing che potrebbe godere di maggiori risorse, più idee e mani, per produrre di più e affrontare al meglio il mercato.
 
- CoWorking produttivo: due o più aziende complementari potrebbero trovare vantaggioso unirsi semplicemente come location per integrare i propri processi produttivi.
Pensiamo a tutte le aziende di subforniture o di lavorazioni conto terzi.
 
- CoWorking commerciale: due o più aziende non concorrenti, si uniscono per condividere lo stesso showroom, lo stesso negozio, lo stesso stand fieristico.
Una manna per moltissimi artigiani.
 
- Condivisione pubbicitaria: perchè invece di stampare un proprio volantino, non si stampa una mini brochure che racchiude la pubblicità di 2-3 aziende in contemporanea? Il costo extra di stampa, unito ad un forte risparmio nella consegna, rende l'operazione conveniente a tutte le aziende partecipanti.
 
Queste sono piccole idee venute cosi di getto. Con una analisi più struttura potremmo trovare soluzioni e proposte anche più pratiche e utili.
 
Entrando ancora di più su scala micro, potremmo analizzare meglio un solo problema, trovando magari soluzioni facili da applicare.
 
Prendiamo per esempio il problema del tempo. La mancanza di tempo è un problema che coinvolge tutti, aziende e privati.
 
Il punto cruciale di questo problema, è la mancanza di priorità: spesso si disperde il tempo facendo cose inutili, cose mediocri, ripetitive o semplicemente per scarsa esperienza.
 
Altre volte incide molto la disorganizzazione, anche questa generata dalla mancanza di tempo: spesso si opera in modo disorganizzato per il semplice fatto di non prendersi un giorno per fare il punto e riorganizzarsi.
 
Basterebbe trovare una soluzione per organizzare meglio il tempo o permettere di delegare ed esternalizzare tutte le piccole cose inutili e avremmo già un paio di idee interessanti.
 
Diventare Piattaforma
 
Il vero must per tutte le startup è diventare piattaforma.
Essere piattaforma, purtroppo, è una questione puramente di status quo. E' la democrazia della rete.
 
Le persone usano un servizio, e l'utilizzo di massa decreta la nascita di una piattaforma. A volte il successo parte da una superiorità tecnica reale; altre volte è solo fortuna o una buona strategia di marketing.
 
Se oggi io realizzassi un nuovo Instagram con 2 filtri in più, sarà difficile che milioni di utenti siano disposti ad abbandonare il vecchio per quello nuovo, solo perchè metto a disposizione 2 nuovi filtri.
 
Se oggi proponessi una email da 1000 GB, sarà difficile che le persone abbandonino Gmail solo per qualche GB extra.
 
Tante idee diventate realtà, come Facebook e Twitter, partono da presupposti e concetti semplici ma, arrivati ad una certa dimensione, fanno piazza pulita di tutto e tutti.
Twitter è nato con un paio di funzioni basilari, ma proprio per la sua semplicità ha sfondato.
Chissà quanti sistemi, magari migliori e simili a Twitter, sono finiti nel dimenticatoio.
 
 
 
 
 
 
  1. Fabrizio Ventre

    Mi occupo di SEO e Lead Generation. Sono appassionato di tecnologia e innovazione e fondatore di alcune importanti testate hi-tech. Attualmente CoFounder e Seo Manager presso Omniaweb, Cofoudner Tag Padova, Hostplace.

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