Lo ammetto, scrivo poco e a volte non lo faccio per mesi interi.
Chi lavora in ambito Seo conosce sicuramente il motivo e probabilmente si sarà ritrovato nella mia situazione, sospeso tra le mille cose da fare, mille cose da vedere e in fondo in fondo, a volte, poca voglia o propensione a condividere con la rete.
Mancanza di tempo soprattutto; perchè scrivere un bel post non è questione di 10 minuti ma a volte anche di ore.
Ammetto anche di seguire poco i blog di altri Seo, sia americani sia italiani o europei, visto che la dotazione di lavoro a mia disposizione mi consente di fare, vedere e testare a volontà.
Seguo forse più volentieri Twitter anche se noto che, salvo qualche rimbalzo di notizia, anche li si trova poca sostanza in ambito Seo.
Mi sono però sempre chiesto che senso può avere pubblicare post scrivendo per il sentito dire o ancora peggio, traducendo quanto scritto oltreoceano che, come ben sappiamo, è un mercato spesso poco adattabile a quello nostrano, meno professionale e più da "tutto fare".
Tanto per citare casi evidenti, i tanti se non troppi post dedicati alla "Cura anti Google Panda", quando non solo Google Panda non era arrivato da noi ma quando soprattutto la logica di funzionamento nel nostro mercato (e nella nostra lingua) è differente per portata e per metodo da quella anglosassone.
Non sarebbe meglio per tutti noi, intendo come ambito Seo, scrivere magari meno ma scrivere con maggior cognizione di causa?
Almeno in un mare di spazzatura e traduzioni più o meno azzecate, qualcosa di buono si riuscirebbe a trovare, non credete?
Mi occupo di SEO e Lead Generation. Sono appassionato di tecnologia e innovazione e fondatore di alcune importanti testate hi-tech. Attualmente CoFounder e Seo Manager presso Omniaweb, Cofoudner Tag Padova, Hostplace.